Il silenzio di chi non fa più domande: amare la propria Patria è diventata cosa brutta, così come amare Gesù e dire a voce alta che non esiste altro dio fuori di Lui? Ciò che è falso, ciò che si regge su una menzogna, non dura
Sono cose di una tale evidenza che a volte ci si sente scoraggiati all’idea di doverle ripetere; evidentemente, chi non le capisce ha deciso di non capirle, e ciò per la semplice ragione che non è più cattolico, ha smesso di esserlo, è diventato qualcos’altro, non si sa bene cosa: un militante di una grossa organizzazione non governativa chiamata ancora, ma a torto, chiesa cattolica, che però non è più tale. E come si fa a discutere con chi non vuol capire? Non ha senso. Vorremmo almeno far ragionare quanti sono ancora in buona fede: moltissimi, senza dubbio. Ma qui entrano in ballo altri fattori che inibiscono il dialogo, primo dei quali il conformismo. Bisogna ammettere, se non altro davanti a questi risultati, che la Chiesa, quella vera, non ha fatto molto per sviluppare la capacità di ragionamento autonomo dei fedeli, quando avrebbe potuto farlo: di che cosa deve aver paura il clero, se è convinto che il Vangelo di Gesù Cristo sia la verità? Di confrontarsi con le ideologie del mondo moderno? Non avrebbe dovuto avere questo timore, perché le ideologie vanno e vengono: anche quelle che paiono destinate a risolvere vittoriosamente il ciclo della storia, fanno furore per qualche anno, magari per qualche decennio, poi rovinano su se stesse. Così è stato per il fascismo e il comunismo; e così sarà per il liberalismo.